Quando il gioco si fa d'azzardo, smettere è l'unica scommessa vincente
Scoperta, intesa, strategia, condivisione e felicità: questo è il gioco per come lo intendiamo qui in Zero. E, a pensarci bene, l’aver potuto contribuire a un così nobile progetto, in fin dei conti per noi ha rappresentato quasi… un gioco, un bellissimo gioco.
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Sì, perché in questo caso, proprio di gioco si parla. Gli amici del Rotary Club di Modica, la nostra città, da mesi portano avanti una importante campagna di sensibilizzazione nei confronti del fenomeno del gioco d’azzardo e così noi siamo stati chiamati a dar vita a uno spot che mettesse in luce quel forte contrasto che sussiste tra il gioco, nella sua accezione più sana, e la devianza che dal gioco conduce alla ludopatia.
Il gioco d'azzardo patologico, o semplicemente - e forse un po’ impropriamente - ludopatia, è un disturbo del comportamento che rientra nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi, così ci informa Wikipedia. Nell'edizione di maggio 2013 del DSM, il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, il gioco d'azzardo è stato altresì inquadrato nella categoria delle cosiddette "dipendenze comportamentali". Cioè: proprio come accade per la tossicodipendenza, il giocatore d'azzardo patologico mostra un progressivo, nonché veloce, allontanamento dalla realtà e in breve aumentano: la frequenza delle giocate, il tempo trascorso a giocare, le somme di denaro speso con la vana speranza di recuperare le perdite; spesso si supera il limite delle proprie possibilità economiche e si finisce per trascurare ogni altro aspetto della vita di tutti i giorni, affetti familiari e amicizie comprese. Inoltre, paradossalmente, è stato evidenziato che il fenomeno prolifera più facilmente durante i periodi di crisi economica, con le persone che divengono maggiormente inclini ad affidarsi alla sorte, nell’illusione di facili guadagni che possano mettere fine alle difficoltà.
Un problema che la nostra regione, sfortunatamente, conosce bene. Basta fare un giro a piedi per le nostre città per rendersene conto. Come ha voluto sottolineare anche il presidente del Rotary Club di Modica, Filippo Castellett, che ha avuto modo di inquadrare la questione nella città della Contea. A quel punto, la palla è passata a noi e ci siamo sentiti subito coinvolti: ci siamo seduti, abbiamo riflettuto, abbiamo discusso e, con il prezioso impegno di tutti i cervelli che fanno parte del gruppo, non è stato complicato individuare quale fosse messaggio da comunicare. Il risultato, eccolo lì in alto.
Tra l’altro proprio nella mattinata di mercoledì 17 gennaio, all’interno dell’edizione di TGR - Buongiorno Regione, il presidente del Rotary Club di Modica insieme al caro amico e attore Carlo Cartier - che nello spot ci ha messo anche la faccia, oltre che il cuore - sono stati ospiti degli studi della RAI di Catania per raccontare in diretta l’idea che sta alla base del progetto.
Non possiamo negare che l’aver visto un nostro prodotto diffuso sulla tv pubblica ci ha riempito d’orgoglio, soprattutto per il fatto che il nostro brand è stato associato a una campagna di sensibilizzazione di così chiara valenza sociale. Perché, in fondo, il gioco per noi è una cosa seria.
Ah, per chi si fosse perso il servizio andato in onda sulla RAI, rimediamo subito, basta cliccare qui.